
Ospedale di Pordenone
La nuova struttura si inserisce in un contesto urbano storicizzato, formato da abitazioni sviluppatesi a partire dagli Anni ’50
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona
Verona
Edilizia Sanitaria
96.000 smq
1999-2009
Il Polo Confortini dell’Ospedale di Borgo Trento rappresenta uno dei più grandi progetti di ristrutturazione ospedaliera in Europa, che riunisce in un’unica struttura i reparti ordinari e le principali unità operative specialistiche (dalla Neurochirurgia alla Cardiochirurgia), includendo anche le unità di terapia intensiva e semi-intensiva (Generale, Trapianti di Organi, Centro Ustioni), la Stroke Unit e la Terapia Intensiva Coronarica.
l complesso ospita anche il Pronto Soccorso e il Centro di Radiologia ed Endoscopica con diagnostica avanzata per immagini, laboratori di prova, unità procedurali, servizi associati e aree di supporto.
Si compone come un vero e proprio ospedale nell’ospedale, con un grande edificio a corte centrale, che si eleva per sei livelli fuori terra, L’edificio principale è preceduto da un’ulteriore struttura di quattro piani dedicata alle attività diagnostiche e ambulatoriali. Inoltre, sul lato sud-ovest, è stato realizzato il basso volume del DEA, strettamente integrato con l’edificio principale.
Il grande volume del polo, pur esprimendo una propria autonoma forma contemporanea, si misura con l’esistente attraverso allineamenti, altezze, proporzioni. Esso si caratterizza per le ampie superfici vetrate che conferiscono a tutti gli spazi interni distribuiti ai vari livelli luminosità e trasparenza, mantenendo vivo il legame tra malato e ambiente esterno, e per le importanti strutture metalliche di ombreggiamento appese sulle facciate, che assumono anche la funzione di percorso di manutenzione. Lo spazio interno è accogliente e a misura d’uomo, a partire dall’ampia hall di ingresso e dalla galleria commerciale, aperti alla luce diurna e completati con elementi di arredo e finiture edilizie di pregio.
Il progettazione è stata sviluppato in due fasi principali:
Demolizione: I lavori principali hanno riguardato la demolizione degli edifici esistenti, la costruzione di una nuova “unità di servizi tecnici integrati” comprendente un nuovo impianto di riscaldamento centrale, un impianto di refrigerazione, una centrale di cogenerazione a gas, un deposito di ossigeno, una sala di controllo generale e delle officine. Questi lavori hanno interessato solo marginalmente le reti di servizi tecnici esistenti, che hanno continuato a funzionare anche durante la fase di costruzione del nuovo edificio. Anche la rete di distribuzione MEP è stata aggiornata. A seguito di queste attività preparatorie si è potuto dare il via alla costruzione dell’edificio principale, senza interferire sul regolare svolgimento delle attività sanitarie operative.
Ricostruzione: Questa fase ha compreso la costruzione dell’edificio principale con una corte centrale, l’edificio più piccolo del Poliambulatorio situato sopra il blocco dei servizi sotterranei (che comprende radiologia, diagnostica e laboratori) e l’edificio del Pronto Soccorso situato direttamente di fronte al fiume Adige.
Le soluzioni impiantistiche
Ovunque gli impianti sono stati concepiti sulla base dei criteri più avanzati per garantire da un lato la sicurezza per degenti e operatori e dall’altro efficienza energetica, affidabilità e flessibilità dei sistemi, nell’ottica di futuri ampliamenti, riconversione delle destinazioni d’uso e aggiornamento tecnologico.
La nuova struttura si inserisce in un contesto urbano storicizzato, formato da abitazioni sviluppatesi a partire dagli Anni ’50
Ospedale di primo livello inserito all’interno di un paesaggio agrario tipico pugliese costitutito da ulivi secolari in cui la struttura è stata resa il più possibile ecosostenibile
L’intervento ha previsto il completamento dei vecchi “scheletri” strutturali degli anni ’80 e la realizzazione di nuove parti del complesso sanitario