OSPEDALE MADRE TERESA DI CALCUTTA
MONSELICE

CLIENTE

Azienda ULSS 17 di Este e Monselice

ARCHITETTURA

Arch. Zublena – SCAU SA

LOCATION

Monselice (PD)

SETTORE

Edilizia sanitaria

SUPERFICIE

73.000 mq

PERIODO INTERVENTO

Progettazione: 2006 – 2008
Conclusione lavori: 2015

SERVIZIO

  • Progettazione definitiva
  • Consulenza acustica
  • Progetto di prevenzione incendi
  • Coordinamento sicurezza in fase di progettazione
  • Direzione lavori

SPECIFICHE

  • Posti letto: 447
  • Sale operatorie: 10 ordinarie + 4  di day surgery e 4 ambulatori chirurgici
  • Laboratori: 1500 mq
  • Posti auto: 1800
  • Uno dei primi Covid-Hospital in Italia

Il progetto del Polo Ospedaliero tende verso il concetto di “green architecture” mirando ad integrare profondamente l’architettura con la natura. Il complesso ospedaliero è stato costruito in soli 4 anni grazie ad un attento controllo a più livelli dei processi di gestione.

Il Concept Architettonico

Gli obiettivi principali che hanno determinato l’architettura del progetto sono i seguenti:

– la flessibilità strutturale che permette di integrare tutte le evoluzioni programmatiche, tecniche e sociali che avranno luogo nella vita futura dell’ospedale;

– il miglioramento delle condizioni di accettazione e di alloggio per i visitatori e i malati, con lo scopo principale di una vera umanizzazione dell’ospedale, che deve tener conto della dimensione fisica e psicologica del malato, e delle condizioni lavorative dello staff.

L’architettura è caratterizzata dal concetto di orizzontalità. Tale tipo di impianto volumetrico, riscontrabile in tanti ospedali contemporanei, corrisponde alla volontà di organizzare su livelli separati le funzioni medicali maggiori (come gli ambulatori, i settori per le diagnosi o gli interventi). L’orizzontalità permette di assicurare l’efficienza operativa disponendo su un solo livello le funzioni che devono trovarsi in prossimità. Si limitano in questo modo gli spostamenti verticali (montacarichi, monta lettighe) che possono allungare i tempi di trasferimento. L’organizzazione orizzontale risponde efficacemente anche al bisogno di una grande flessibilità; quest’ultima può in effetti intervenire fin dalle prime fasi del progetto, durante la fase di cantiere e fin dopo l’entrata in funzione dell’ospedale.

La grande copertura a “onda”, che unisce le tre parti dell’edificio e ricopre le infrastrutture tecniche in terrazza, è l’elemento architettonico più caratteristico di questo ospedale. Questa copertura fornisce all’insieme un’immagine accogliente, dinamica e decisamente contemporanea e la sua figura può essere considerata come la corrispondenza architettonica delle colline dei dintorni.

La facciata principale dove si apre l’entrata dell’ospedale si sviluppa per più di 200 m. Essa è caratterizzata dal volume vetrato della grande hall d’ingresso, la cui curva dialoga armoniosamente con la geometria della copertura a onda. La hall principale di grandi dimensioni fruisce della luce naturale grazie alla vetrata ed è protetta da frangisole che ne controllano il soleggiamento. Essa permette di accogliere e di orientare visitatori e pazienti direttamente dall’ingresso, da dove le zone di attesa e delle accettazioni sono chiaramente visibili. Infine, le scale monumentali che danno accesso all’anfiteatro e la massa che ospita le diverse attrezzature pubbliche sono elementi notevoli della hall. Così l’organizzazione funzionale e l’architettura fanno di questo spazio determinante per l’impressione generale, un luogo conviviale e sereno.

Tecnologie ed impianti

ll Nuovo Ospedale e stato concepito con soluzioni tecnologiche ed impiantistiche tali da ridurre il consumo di energie primarie rispetto a strutture equivalenti. Dal punto di vista generale il progetto e stato integrato da uno studio energetico di dettaglio che ha consentito di determinare il corretto valore di coibentazione e protezione solare sulla scorta di una analisi costi benefici.

Il progetto ha previsto la creazione di un corpo di fabbrica dedicato e separato per ospitare il Polo Tecnologico. Tale Polo è stato collegato all’Ospedale attraverso un cunicolo interrato nel quale transitano tutte le dorsali tecnologiche. Il dimensionamento dell’altezza dell’interpiano ha agevolato l’integrazioni fra architettura e impianti, garantendo la possibilità di poter alloggiare nelle intercapedini sopra i controsoffitti nei corridoi del cosidetto “sandwich impiantistico” che consente sia una più facile e veloce installazione di condotti, cavi etc.. sia una più facile manutenzione in fase di utilizzo della struttura.  La centrale di trigenerazione è in grado di recuperare il calore smaltito dai motori, che altrimenti sarebbe dissipato, e che viene recuperato mediante scambiatori che contribuiscono ad alimentare d’inverno i circuiti di riscaldamento, mentre d’estate provvedono al raffrescamento degli ambienti mediante gruppi frigo ad assorbimento che realizzano la conversione del calore di recupero in freddo. Si realizza cosi un significativo risparmio energetico e contestualmente si riducono i costi di approvvigionamento energetico. 

L’ampia superficie coperta dall’edificio ospedaliero e la necessita di realizzare strutture di sottofondazione hanno suggerito di sfruttare queste ultime per estrarre energia geotermica dal terreno, la cui stratigrafia è composta dall’alternanza di lenti limose e argillose. Non ultima infine e da citare l’installazione di pannelli per il solare termico e fotovoltaici integrati con la struttura per soddisfare a parte del fabbisogno di energia dell’ospedale con energie rinnovabili.

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